Gio. Giu 19th, 2025

In un mercato saturo di pubblicità, slogan aggressivi e promozioni last minute, le persone cercano sempre più contenuti di valore. Vogliono capire, conoscere, fidarsi ed è qui che entra in gioco il brand journalism, o giornalismo d’impresa: una forma di comunicazione che prende in prestito i linguaggi, le tecniche e l’approccio del giornalismo per raccontare imprese e professionisti in modo autentico, informativo e coinvolgente.

Cos’è il brand journalism (e cosa non è)

Il brand journalism non è pubblicità e non è nemmeno un semplice comunicato stampa. È un vero e proprio racconto, continuo e coerente, che informa l’utente, lo educa e lo coinvolge, posizionando l’impresa o il professionista come punto di riferimento nel proprio settore. Non si tratta di “parlare di sé”, ma di fornire notizie utili, spiegazioni chiare, esempi concreti.

Pensiamo a un’agenzia immobiliare che pubblica sul proprio blog una guida su come vendere casa senza errori, o a uno studio legale che spiega casi reali per illustrare il valore della mediazione. Questi contenuti non vendono direttamente, ma generano fiducia, diventando la premessa di ogni acquisto consapevole.

Perché è utile a imprese e professionisti

Il brand journalism funziona perché rispetta l’intelligenza dell’utente. Invece di inseguire il cliente con messaggi promozionali, lo attrae con contenuti rilevanti. Questo approccio permette di:

  • Costruire autorevolezza: chi produce contenuti validi viene percepito come esperto;
  • Creare una relazione continuativa: un blog, una newsletter o una rubrica social generano dialogo nel tempo;
  • Farsi trovare sui motori di ricerca: articoli ben scritti e ottimizzati SEO aumentano la visibilità;
  • Coltivare il pubblico giusto: chi legge contenuti tecnici è già interessato e più propenso a diventare cliente.

Vendere senza vendere: la forza del contenuto

La vendita non è più un colpo secco, è un percorso e il brand journalism crea quel percorso. Un imprenditore o un professionista che racconta la propria esperienza, che spiega le normative, che risponde ai dubbi comuni, non fa pubblicità: crea valore e quel valore si trasforma in reputazione e la reputazione in clienti.

Strumenti per fare giornalismo di impresa

Fare brand journalism non significa solo scrivere articoli. Serve una strategia e servono strumenti. Ecco i principali:

  • Blog aziendale o professionale: la casa dei contenuti, ottima per la SEO e per raccontarsi nel tempo;
  • Newsletter: un canale diretto, personale e costante con gli utenti più interessati;
  • Canali social: ideali per distribuire i contenuti e alimentare la relazione;
  • Video e podcast: per ampliare il linguaggio e raggiungere chi preferisce ascoltare o guardare.

Come scegliere la strategia giusta

Non esiste una formula unica. Ogni realtà ha i suoi obiettivi, il suo pubblico e i suoi temi. Tuttavia, una buona strategia di brand journalism parte sempre da queste domande:

  1. Chi voglio raggiungere? (privati, aziende, clienti già fidelizzati?)
  2. Cosa posso insegnare, spiegare o raccontare che sia utile?
  3. Quali canali uso già, e quali posso attivare?
  4. Con che frequenza posso produrre contenuti di qualità?

Una volta definite queste risposte, si può costruire un piano editoriale coerente, che alterni articoli evergreen, approfondimenti, notizie attuali e casi reali.

In conclusione

Il brand journalism è uno strumento potente, soprattutto per i professionisti e le PMI che vogliono distinguersi nel proprio mercato. Richiede impegno, sì, ma porta benefici concreti: più autorevolezza, più fiducia, più clienti. Non è questione di urlare più forte, ma di dire qualcosa che valga la pena ascoltare. E il giornalismo di impresa è proprio questo: un modo per farsi ascoltare, con intelligenza e coerenza.

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